Pasto con ottimo apporto proteico. La carne di pollo è facilmente digeribile, poiché le fibre muscolari sono di misura inferiore rispetto a quelle di altre carni. Inoltre il grasso di pollo ha caratteristiche più vicine ai grassi di origine vegetale. Il curry ha potere antinfiammatorio e antiossidante.
I fagioli sono una buona fonte di proteine, sono ricchi di carboidrati, ma mantengono un indice glicemico basso (31). Contengono inoltre calcio, fosforo, ferro e potassio.
La carne di pollo è facilmente masticabile e digeribile, poiché le sue fibre muscolari sono di misura inferiore rispetto a quelle delle carni bovine, ovine e suine. In genere le carni bianche risultano più agevolmente masticabili e digeribili anche perché hanno una minor presenza di tessuto connettivo. Un'altra caratteristica delle carni bianche è la ridotta presenza di grassi: solo l'1% nel petto di pollo e l'1,5% nel tacchino (senza pelle). E comunque, il grasso di pollo e tacchino ha caratteristiche più vicine ai grassi di origine vegetale; infatti, nella sua composizione predominano gli acidi grassi polinsaturi (acido linoleico e linolenico), e contiene molto meno colesterolo.
I fagioli sono innanzitutto una buona fonte di proteine. Contengono un particolare tipo di amido (resistant starch) che si comporta nei confronti della flora intestinale come le fibre. La presenza di lecitina, favorendo l’emulsione dei grassi, evita il loro accumulo nel sangue. Ricchi di carboidrati hanno però un indice glicemico basso (31). Contengono inoltre calcio, fosforo, ferro e potassio.
Sovracoscia di pollo (68%), cipolle, latte di soia (acqua, fagioli decorticati di soia), banane, mele, olio extravergine di oliva, farina di riso, sale, curry (0,4%), rosmarino, menta.
Fagioli cannellini (49%) (fagioli cannellini, acqua, sale), acqua, olio extravergine di oliva, sale, pepe, timo, cavolo cinese, alloro.
La qualità è garantita dal processo di lavorazione sottovuoto e dalla pastorizzazione, che insieme riducono all’interno della confezione ossigeno e batteri, i principali responsabili dell'ossidazione e del deperimento dei cibi.
Confezione
vaschetta sottovuoto compostabile monoporzione
Durata
35 giorni senza conservanti
(la data di scadenza è indicata sulla confezione)
Metodo di conservazione
in frigorifero tra 0°C e +4°C
i pasti si conservano fino a 35 giorni in frigorifero (senza additivi né conservanti!).
Troverai la data di scadenza su ogni confezione
solo 2 minuti al microonde! Puoi riscaldare il pasto anche in forno tradizionale o in padella, ma la tecnica migliore è sicuramente “a bagnomaria” per rispettare le qualità organolettiche dei piatti
ogni giorno ci impegniamo a rispettare all’ambiente. Ecco perché ogni parte dei nostri pack è compostabile e può essere gettata nella raccolta dell’umido
Quasi immancabilmente questa è l’osservazione che riceviamo dai nostri clienti non appena iniziano il percorso dietetico.
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Abbiamo visto in un precedente articolo i vantaggi della cottura sottovuoto, che ha lo scopo prioritario di mantenere quanto più possibile le caratteristiche organolettiche naturali della materia prima e di esaltarne gli aromi e i sapori.
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La cottura sottovuoto nacque quasi per caso nel 1974, quando lo chef francese George Pralus era alla ricerca di una tecnica che aumentasse il tempo di conservazione del fois gras, senza alterarne l’aspetto ed il gusto. Ebbe il supporto di un nutrizionista universitario e dei laboratori di analisi da lui messi a disposizione.
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Tra le spezie più interessanti dal punto di vista nutrizionale c’è sicuramente la “curcuma”. Si ottiene dal rizoma (fusto sotterraneo con funzioni di riserva) di piante erbacee della famiglia delle Zinziberaceae, originarie dell’Asia meridionale e coltivate in tutti i paesi tropicali, dopo averlo essiccato e triturato. È uno dei componenti del curry.
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I grassi sono contenuti in tutti gli alimenti, anche nella frutta e nella verdura in quanto sono una componente fondamentale delle membrane cellulari. Sono anche una componente di alcuni ormoni (ad esempio gli estrogeni) ed alcune vitamine, come la vitamina D.
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Considerare il cibo solo in termini di macronutrienti, cioè in grado di fornire energia e proteine per la crescita, è riduttivo: in verità, secondo le più moderne teorie scientifiche, l’interazione con l’organismo è molto più complessa. Infatti molti composti che si formano dopo che il cibo è stato digerito si comportano anche da veri e propri ormoni.
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Affinché la “macchina” funzioni dobbiamo fornire carburante, ossia cibo che fornisce energia misurata in termini di calorie. Quindi, per non ingrassare, le calorie introdotte con la dieta devono essere eguali a quelle consumate per le varie funzioni espletate dal nostro organismo. E per dimagrire basta fornire meno calorie di quelle consumate ed il gioco è fatto!
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Gli acidi grassi omega-3 e omega-6 sono acidi grassi cosiddetti polinsaturi (PolyUnsaturated Fatty Acids, PUFA), ossia contengono uno o più doppi legami tra due atomi di carbonio; il termine omega-3 o omega-6 sta ad indicare la posizione in cui si trova il primo doppio legame della catena. Sono nutrienti essenziali in quanto l’organismo non è in grado di sintetizzarli e quindi deve necessariamente assumerli con la dieta.
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Si parla molto dei radicali liberi e di quanto essi possano essere dannosi poiché hanno la capacità di reagire con molte molecole presenti negli esseri viventi trasformandole e interferendo negativamente con la loro funzione: avviene in questi casi un fenomeno che viene definito stress ossidativo.
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